Schlein e il caso immigrazione: Non diamo tutta la colpa a Elly
Elly Schlein è al centro, soprattuto da parte della maggioranza e di chi ne fa il tifo, di continui attacchi sul caso immigrazione.
In questi giorni gli sbarchi si stanno moltiplicando e dopo la tragedia di Cutro si è aperto un dibattito aspro e violento tra chi da una parte difende i diritti dei migranti e dall’altra difende i confini dell’Italia.
Schlein ha ereditato un problema, (ci riferiamo agli attacchi del partito di Centro Destra), e di conseguenza non la si può eleggere a capo del sistema completamente fallimentare che governa lo sbarco dei migranti sulle coste Italiane.
Lo Ius Soli, promoso da Enrico Letta e ripreso ora da Schlein rappresenta in parte una soluzione a quello che possiamo definire uno scempio in termini di politica immigratoria.
L’inclusività è un pilastro al quale il Leader del Partito Democratico non può e non deve rinunciare, e lo Ius Soli, permette di non nascondersi dietro alle sanatorie di cui se abusate, andrebbero a minare il tessuto sociale e i confini del paese proprio come sostiene il partito di Meloni e tutta la coalizione di Centro Destra.
C’è da aggiungere che dentro lo Ius Soli non tutto è ammissibile, per questo bisognerà che il Ddl promosso dal PD venga, secondo noi rettificato in alcuni punti, dove forse si esagera un po’.
Schlein è vittima di attacchi riferiti alla provenienza, quella Svizzera, in cui c’è chi fa notare che non si fanno sconti ai migranti.
Ma c’è la Svizzera e c’è l’Italia, c’è l’Italia e c’è la Svizzera.
Si possono prendere come riferimento alcuni modelli, ed è giusto, ma poi bisogna stringere sulle proprie identità e non scimmiottare quelle di altri paesi.