Governo e Potere, Conte illumina il sentiero da battere, muro del Centro Destra pronto al referendum
Giuseppe Conte mette subito in chiaro le cose sul tema delle riforme in merito aile elezioni del Preseidente della Repubblica e a quello del Consiglio. Il suo è un no secco all’elezione diretta di entrambe le figure e si prepara a convergere con il PD, pur aprendo a un rafforzamento dei poteri del Capo del Governo come avviene nel modello tedesco.
“Con un capo del governo eletto dai cittadini il capo dello Stato diventerebbe una figura che taglia i nastri alle cerimonie.” Queste le dichiarazioni del leader del M5S. Conte si rende conto del rischio che può portare costeggiare un’idea politica così pericolosa e sbarcare nella terra di nessuno. Chiude poi sostenendo: “Ascolteremo ma niente fughe in avanti, chi vuole una stagione costituente e vuole cambiare l’assetto vigente dovrebbe creare le premesse per un clima di coesione sociale, non divisivo. Ma questo governo ci arriva già malissimo.” E non ha tutti i torti dato che l’Italia non brilla in termini nè di coesione sociale nè di spirito di sacrificio, nè di unanimità nel rapporto con il resto del mondo.
Dal PD gli fanno eco. Schlein riunisce la segreteria e si dice pronta a fare sponda con il M5S per proporre un modello in stile cancellierato tedesco.
Ma dalla destra si solleva un muro e Tajani annuncia di tirare dritto anche verso un referendum.
“Se l’opposizione farà muro, noi andremo avanti lo stesso, poi ci sarà il referendum.” Il commento del Vicepremier.
“Chiedere il cancellierato alla tedesca significa non voler dialogare.” Il pensiero tra i leghisti.
E se il Terzo Polo è pronto a fare sponda con Meloni e batteria, altrettanto si alzano le voci di alcuni governatori, anche tra le trincee amiche, che denunciano, anche se non con toni aspri, l’allarme che in esso si cela.