Il caso dell’area di Via Roma, i piagnistei della Sinistra ambientalista
Il caso dell’area verde in Via Roma ha visto trionfare la maggioranza. Il T.A.R ha dato ragione alla Giunta Gaveglio che può così cedere la suddetta area, identificata edificabile, per le spese per il Sangrato di San Michele.
I piagnistei della sinistra ambientalista non si sono fatti attendere.
“Siamo molto dispiaciuti della decisione – hanno commentato i consiglieri di minoranza – ma al contempo siamo fermamente conviti di aver tentato tutto il possibile, senza subire passivamente decisioni non democraticamente condivise con i cittadini. Ringraziamo sentitamente tutti coloro che si sono mobilitati per l’impegno e per la passione con cui hanno difeso il diritto ad avere un’area verde pubblica in questa città dove il verde sta sparendo sempre più.” Ileana Garza, consigliera del gruppo Carmagnola Civica, ha poi aggiunto: “Le persone del Comitato rappresentano tutti quei cittadini che hanno nel cuore una idea di Carmagnola ben diversa da quella che si sta prospettando. Sono persone che antepongono la salute, lo stare bene, il vivere in un ambiente gradevole alla rincorsa al profitto e che non vedono al momento nessun prospetto di futuro sostenibile se le scelte della nostra amministrazione continuano su questa linea, senza un vero e moderno piano di sviluppo. Senza considerare che, quando i lavori al sagrato della chiesa di San Bernardo sono stati momentaneamente sospesi, i membri del comitato sono subito stati additati come i veri colpevoli dei ritardi, quando sappiamo bene non stessero così le cose. Si è trattato di un becero tentativo di fomentare una parte di carmagnolesi contro un’altra”.
Una difesa steriile quella della consigliera del gruppo Carmagnola Civica. Il Sagrato di San Michele viene finanziato grazie alla riscossione della quota di cessione dell’ area in Via Roma. Quindi è poco probabile che si sia trattato di un tentativo per alimentare tensioni ma della pura oggettività dei fatti.
Abbiamo ribadito nel corso degli scorsi articoli che nell’area in questione non è concentrato nessuno spazio gioco o ricreativo o di ristoro o di riposo per bambini giovani anziani e la scusa del verde che sparisce è sciocca. Basta andare al Parco Vigna e di verde se ne trova quanto si vuole. Piuttosto la Sinistra Ambientalista avanzi proposte in cui estendere o edificare le aree verdi, munite però di attrezzature per i più piccoli in cui giocare o di attrezzature per il riposo di anziani e donne durante le ore di caldo o di accompagnamento a nipoti e figli invece che attaccarsi a un appezzamento di terra che nessuno si era mai filato e di cui nessuno ha mai tenuto in considerazione l’ipotesi di trasformarlo in una vera e propria area verde. Come si dice, le chiacchiere se le porta via il vento. E in questi giorni ne abbiamo avuto la prova.