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L’orsa ha difeso i suoi confini dovera l’avviso di pericolo

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L’orsa ha difeso i suoi confini, dov’era l’avviso di pericolo?

L’Italia si è schierata dalla parte giusta questa volta. Ha difeso l’orsa che negli scorsi giorni ha aggredito uccidendo il runner nei pressi dei boschi del Trentino e ha evitato il suo abbattimento.

Ci sono da sollevare almeno due questioni.

La prima è che dobbiamo capire che ripopolare i boschi del Trentino di orsi dalla Slovacchia per poi condannarli a morte non ha senso, benché si conosce la pericolosità dell’animale nel caso in cui l’uomo invada il suo territorio. Si chiama difesa dei propri confini.

La seconda è: dove stava l’avviso di pericolo? Come è possibile che non sia stata sollevata tale questione? Come per le piste di sci non praticabili ci dovrebbero essere avvisi che avvertono del pericolo in zone popolate da animali come questi.

Quindi non è innaturale prendere le difese dell’orsa, semmai con chi avrebbe dovuto predisporre cartelli e comunicazioni che avvertissero gli escursionisti a non superare tali soglie di territorio.

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