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Mercato immobiliare, rallentamento dei volumi di compravendita: -8,3% la flessione annua registrata nel primo trimestre 2023, ipotesi d’investimento 

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Mercato immobiliare, rallentamento dei volumi di compravendita: -8,3% la flessione annua registrata nel primo trimestre 2023, ipotesi d'investimento 
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Mercato immobiliare, rallentamento dei volumi di compravendita: -8,3% la flessione annua registrata nel primo trimestre 2023, ipotesi d’investimento 

Mercato immobiliare, rallentamento dei volumi di compravendita: -8,3% la flessione annua registrata nel primo trimestre 2023, ipotesi d’investimento.

I dati ISTAT registrano una flessione pari all’8,3% su base annua nel primo trimestre del 2023 dei volumi di compravendita del mercato immobiliare.

Una flessione che ha come conseguenza l’abbassamento dei prezzi delle case, anche se Repubblica fa notare come nel caso delle case nuove il prezzo è cresciuto del 5,4%.

Ecco lo scenario evidenziato da Repubblica: 

Prosegue la fase di rallentamento della crescita dei prezzi delle case. È quanto mette in evidenza l’Istat oggi. Nel primo trimestre dell’anno, secondo le stime preliminari, l’indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,1% nei confronti dello stesso periodo del 2022 (era +2,7% nel quarto trimestre 2022).

Ma l’aumento annuo è da attribuire soprattutto ai prezzi delle case nuove che salgono del 5,4% (in accelerazione rispetto al +4,5% del trimestre precedente) e in misura minore ai prezzi delle abitazioni esistenti la cui crescita decelera, passando da +2,3% del quarto trimestre 2022 a +0,4%.

Ipotesi d’investimento

Questo decremento dei prezzi o se vogliamo rallentamento di crescita dei prezzi, soprattutto per le abitazioni che non sono nuove possono fare sospettare un ipotesi di investimento.

Investire oggi a prezzi più bassi con gli occhi puntati al futuro per rivendere a prezzi più agevoli non è un ipotesi campata per aria.

Soprattutto considerando – a patto che il governo non continui sulla linea che sta adottando – che i fondi del PNRR destinati all’Italia contribuirebbero alla crescita urbanistica delle città in termini di beni e servizi facendo – è un ipotesi – decollare la domanda che andando in contro all’offerta, lieviterebbe i prezzi delle abitazioni.

Ogni paese e ogni città è a se. Ma in linea generale ci pare un ragionamento logico su cui riflettere.

 

 

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