Migranti, è polemica sui continui sbarchi
Migranti, è polemica sui continui sbarchi.
“Ritengo che sia necessario un nuovo decreto Sicurezza a settembre perché l’Italia non può essere il punto di arrivo dei migranti di mezzo mondo e l’Europa dopo tante chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere, deve svegliarsi, muoversi, aiutarci perché i confini italiani sono i confini d’Europa. Lampedusa, Ventimiglia, Trieste sono confini d’Europa. Siccome l’Italia manda migliaia di miliardi di euro a Bruxelles ogni anno, la difesa dei confini deve essere una priorità europea e a oggi non lo è stata.” Dichiarazioni del Vicepremier Matteo Salvini dopo i recenti sbarchi a Lampedusa e la visita all’hotspot del Ministro Adolfo Russo.
Anche Foti, esponenete di Fratelli d’Italia invoca l’aiuto dell’Europa e attacca l’opposizione: “Noi gli ingressi regolari li abbiamo aumentati, sono gli altri, quelli che ora stanno all’opposizione, che avevano messo in naftalina il decreto flussi. È cambiata la situazione geopolitica rispetto a qualche tempo fa: si sono aperti fronti, dal Pakistan al Niger e il Mediterraneo centrale è il vero ventre molle. Ora il governo italiano potrà accelerare le espulsioni, riportare all’interno di una gestione ordinata un ambito creato in modo disordinato, ma è innegabile che serve l’intervento europeo, da soli non si va da nessuna parte. Serve un piano europeo di aiuti per l’Africa. La sinistra dovrebbe mettersi d’accordo con se stessa: oggi i sindaci si lamentano, ma otto mesi fa, quando la situazione geopolitica era diversa e noi cercavamo di contrastare l’immigrazione clandestina, dicevano che erano pronti ad accogliere tutti a braccia aperte”.
Schlein contrattacca: “Le destre nazionaliste parlano a sproposito di immigrazione ma non si ricordano mai di salvare vite.” Poi aggiunge: “Le destre nazionaliste, appassionate del tema dell’immigrazione, adottano leggi ingiuste e illegali. Ma la storia di questo paese dimostra che l’immigrazione è fonte di ricchezza. Non deve essere mai una scelta forzata dalla mancanza di opportunità nel Paese in cui si nasce. Serve una battaglia comune sui salari troppo bassi e contro la precarizzazione”.
Fonte: Agi