Premierato, Meloni è pronta

“La riforma costituzionale si farà, con o senza il loro appoggio.” Dichiarazioni di Giorgia Meloni sull’intento di far approvare dal governo o eventualmente attraverso un referendum se non  dovesse votare a favore due terzi del Parlamento il cosiddetto Premierato.

Sull’opposizione del Partito Democratico dichiara: “L’interesse di partito dice loro due cose: la prima è che non conviene un sistema nel quale il potere si rimette nelle mani dei cittadini e si toglie al palazzo la facoltà di fare e disfare i governi. Loro. Perché sono piu’ bravi a muoversi nel palazzo che tra la gente. La seconda ragione è che un sistema del genere renderebbe impossibili i tentativi di ribaltone, i sotterfugi”.

“La riforma costituzionale è una riforma giusta. O, almeno, è quello che chiederò ai cittadini di confermare quando, nel caso in cui non ci fossero voti sufficienti per approvarla con la maggioranza dei due terzi del Parlamento, verranno chiamati a esprimersi sul referendum confermativo,” chiosa Meloni.

Il presidente del Consiglio non teme il confronto con il tentativo di Renzi in quanto secondo Giorgia Renzi mise nelle mani di quel Referendum anche il suo operato di governo, mentre Meloni è pronta a chiedere due domande agli italiani: “Vuoi decidere tu chi debba governare?” E la seconda vuoi che questi governi cinque anni?

Le ostlità di Meloni nei confronti dei giochi di Palazzo le conosciamo. Il premier vuole stabilità e non gradisce gli inciuci che portano ogni al fallimento di una legislatura.

Ci sono vantaggi e svantaggi in quello che chiede Meloni agli Italiani nel caso in cui il Parlamento non la appoggiasse.

I vantaggi sono appunto l’assenza di instabilità di governo. Un governo più solido per le riforme e per rassicurare, nel caso in cui si navighi nella giusta direzione i mercati.

Gli svantaggi sono che più poteri sono concentrati in una sola persona e se questi poteri venissero esercitati malamente, con superbia e arroganza allora neanche i giochi di palazzo potranno mettere un freno a tutto ciò.

Fonte: Agi

 

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